tag:blogger.com,1999:blog-68964584907799071722024-03-13T15:45:12.912+01:00francle immagini * i testiFranchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-16727672671876275522017-05-17T14:30:00.004+02:002024-03-04T23:24:02.195+01:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<h2>
<a href="http://falcoliniartedisegni.blogspot.it/" target="_blank"><span style="font-family: helvetica; font-size: large;">il blog contenente l'archivio dei disegni</span></a></h2>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://falcoliniartedisegni.blogspot.it/" target="_blank"><img border="0" height="293" src="https://1.bp.blogspot.com/-4ZGsRhzt59o/WRxCdEb3JWI/AAAAAAAAIfU/S7gjxves69MKjX3Pw2OkDit1x4VSSeKGQCLcB/w400-h293/Disegno.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-2484190794610908362017-05-17T14:26:00.001+02:002017-05-17T19:19:52.036+02:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h2 style="text-align: center;">
<a href="http://falcoliniartepittura.blogspot.it/" target="_blank"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">il blog archivio dedicato all'attività pittorica</span></a></h2>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://falcoliniartepittura.blogspot.it/" target="_blank"><img border="0" height="280" src="https://2.bp.blogspot.com/-Aeb62jUSIqg/WRxBKvIv6YI/AAAAAAAAIfM/-d3S37X12fgdRdDp8citt1b_812vQHDlQCLcB/s400/2010.01%2B%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-25515849332291763742016-09-26T18:55:00.000+02:002024-03-04T23:14:53.561+01:00Intervista in occasione della personale allo "Spazio E" di Enrica Pedretti, a Ghemme (NO), tenutasi dal 21 ottobre al 23 novembre 2016<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt; mso-pagination: none;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Spazio E:</b> in questa tua personale hai
messo l’accento sul progetto o sull’idea all’origine del progetto?<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Francesco Falcolini:</b> i lavori
esposti allo “Spazio E”, tra ottobre e novembre, appartengono ad un progetto, titolato
I Barbari Siamo noi e nato nel 2010, composto di una dozzina di lavori che rispecchiano
il mio modus operandi, niente affatto omogeneo, né sotto il profilo stilistico,
né sotto quello del processo creativo e operativo. In questa personale tuttavia
non appare il progetto, non nel suo insieme, ma solo una selezione dei lavori
che lo compongono<br />
<a name='more'></a>–selezione operata da Enrica Pedretti- all’interno della
quale sono presentati alcuni oli su tela tecnicamente e stilisticamente affini,
affiancati da soluzioni altre, come l’installazione, la fotografia e la
grafica.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt; mso-pagination: none;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">D.</b> Come definiresti il tuo stile, e
se dovessi collocare in un museo una delle tue opere, in quale ti piacerebbe?<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">R.</b> Definiscono spesso il mio lavoro
come espressionista. Non è un caso che la parola non indichi propriamente uno
stile, ma piuttosto un modo di approcciare l’arte che abbraccia un ambito vasto
e vario della storia dell’arte. Ho diversi punti di partenza, diversi sono i modi
di viaggiare attraverso il lavoro e più d’una sono le finalità che mi prefiggo.
Non di rado ho utilizzato strumenti altri dalla pittura, anche mescolando
tecniche diverse.<br />
Il museo adatto per un mio lavoro? Il Guggenheim di New York, ma anche quello
di Bilbao. No, davvero, penso che una chiesa sarebbe il luogo ideale per certi
miei lavori: il cristianesimo e la sua lunga storia oscurantista, fanatica,
sessuofobica, misogina, conflittuale, xenofoba, megalomane, avida, sanguinaria,
superstiziosa… mi ha sempre ispirato, anche indirettamente.<br />
La mia pittura appartiene al secolo scorso, ed io sono molto affezionato al GAM
di Milano, perché lo sento molto più e molto meglio di un museo, si dispiega negli
ambienti intimi di una villa reale. Gran parte delle opere esposte al GAM appartengono
ai sussurri pacati del XIX secolo, ma a me piace molto anche il suo piano alto,
con le collezioni Grossi e Vismara, nelle quali, tra l’altro, c’è un Novecento
italiano di pregio, lontano dalla volgarità del perpetuamente celebrato
futurismo.<br />
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">D.</b> Quando lavori pensi a qualcosa
che vorresti collezionare tu, o lavori in funzione di chi guarderà le tue
opere?<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">R.</b> Se, mentre lavoro, percepisco gli
occhi di chi osserverà quello che sto realizzando, mi inibisco, si infrange
cioè quella cupola insonorizzata nella quale si sprigiona l’estasi della
concentrazione. Un rapporto con chi ne potrà fruire c’è, ma è alla fonte. E’
nel desiderio di comunicare, di esprimere con forza inequivocabile quel che
desidero si legga; come nella dinamica del manifesto pubblicitario. La metafora
è uno strumento straordinario nella poetica dell’arte, ma penso che ad una
civiltà volgare e umanamente analfabeta com’è la civiltà contemporanea, non si
possa concedere nulla, non si debba concedere nulla, che non vi sia spazio sociale
per la poesia.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt; mso-pagination: none;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">D.</b> Qual è il tuo rapporto col
collezionismo d’arte, e chi acquista le tue opere, cosa si porta a casa? </div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt; mso-pagination: none;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">R.</b> Il mio lavoro non nasce per un
pubblico compiacente, gratificato. Ho sempre lavorato per me stesso. Ho
lavorato urtando volontariamente e violentemente il gusto contemporaneo. La
contemporaneità è definibile come bulimica –una voracità disperata e
autodistruttiva che è anche alimentare, ma fagocita tutto; e il suo gusto
estetico si definisce nell’opposto: nell’assenza, nel collezionare ostinatamente
forme e contenuti anoressici, svuotati. Ecco, il mio lavoro è volutamente
sovraccarico.<br />
Ma la drammaticità polemica di gran parte del mio lavoro raggiunge spesso punte
tanto estreme da trasmettere robusti echi ironici. Miei lavori sono finiti nella
cameretta dei figli del collezionista di turno; uno è stato rimosso dalla sala
d’attesa di uno psicoanalisa, perché definito inquietante dal pubblico dei
pazienti; altri sono stati censurati.<br />
Nel 2005 ho prodotto alcune decine di lavori di formato medio piccolo, su
cartone, senza pretese, ma molto colorati. Li ho prodotti col fine esplicito di
vendere; per una volta volevo offrire oggetti nati per essere acquistati. Li ho
esposti in tre diversi locali serali e ristoranti, per periodi relativamente
brevi, e ne ho venduti la gran parte.<br />
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">D.</b> Quali i tuoi progetti per il
futuro?</div>
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<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt; mso-pagination: none;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">R.</b> Curarmi un orto. E imparare a morire,
un’arte da tempo dimenticata, volutamente rimossa. Neghiamo la morte, negandoci
per conseguenza la vita.<br />
Ma la domanda concerneva il mio ruolo di creativo. Ecco: desidero concentrarmi
sulla poesia <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>-sì, proprio la
poesia, per la quale prima ho negato un possibile ruolo sociale- tessendola, come
mandala, col linguaggio che più di ogni altro mi appartiene da sempre, il
disegno.</div>
</div>
Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-22474578043052414812010-05-11T11:32:00.000+02:002017-05-17T14:13:00.595+02:00inaugurazione della galleria MAS di Milano<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/SV4Nv813nbk" width="480"></iframe></div>
Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-47292980374030945022009-10-12T01:03:00.064+02:002024-03-05T00:02:28.776+01:00Aforismi<p style="text-align: left;"><span style="font-family: helvetica;"><span><b>0. </b><span>"Idealmente, vorrei essere l'eterno novizio, perché soltanto così le sorprese sarebbero infinite" (Keith Jarrett) </span></span><span><span><br /></span></span><span><span><b>1. </b></span><span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"L'arte viene dall'arte." </span><i><span class="Apple-style-span">(Roberto Terrosi)</span></i></span><span><b><br /></b></span><span><b>2. </b><span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"E' assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione." </span></span><i>(Woody Allen)</i><span><span class="Apple-style-span"><i><br /></i></span></span><span><b>3. </b><span class="Apple-style-span" face=""arial" , "helvetica" , sans-serif"><span class="Apple-style-span"> L'oggetto d'arte </span><span class="Apple-style-span">ha oggi valore solo se assunto come valuta corrente</span><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span">; divenuto titolo di credito l'oggetto d'arte si svuota di ogni </span><i>altro</i><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"> valore.<br /></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><i><span class="Apple-style-span">FF</span></i></span></span></span><span><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span"><i><span class="Apple-style-span"><br /></span></i></span></span></span><span><span class="Apple-style-span"><b>4.</b> </span><span class="Apple-style-span" face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"Compro quelle già pronte e lavate: essendo artista non è che posso pulire l'insalata, è contrario alla deontologia" </span><span class="Apple-style-span"><i>(Corrado Guzzanti)</i></span></span><span><span class="Apple-style-span"><i><br /></i></span></span><span><b>5.</b> <span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"Quello che si dipinge è essenziale quanto come lo si dipinge. La grande arte riguarda i grandi contenuti" </span><span class="Apple-style-span"><i>(Arshile Gorky)</i></span></span><span><span class="Apple-style-span"><i><br /></i></span></span><span><b>6.</b><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><span> </span><span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"Un bravo viaggiatore non ha piani fissi e non ha l'intenzione di arrivare. Un bravo artista lascia che sia il suo intuito a portarlo dove vuole. [...]"<br /></span></span></span><span><span class="Apple-style-span"><i>incipit del 27° aforisma del Tao Te Ching</i></span></span><span><br /></span><span><i><b>7.</b><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><span> </span><span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif">"Una madre ebrea non ha bisogno di essere né ebrea, né madre. Anche una cameriera irlandese o un barbiere italiano possono essere una madre ebrea" </span></span></i><span class="Apple-style-span"><i>(Dan Greenburg)</i></span></span><span><span class="Apple-style-span"><i><br /></i></span></span><span><span class="Apple-style-span"><b>8.</b> "Trovo molto interessante la mia parte intollerante; n</span></span><span>on mi interessa essere capito; mi interessa essere, capito?! </span><span class="Apple-style-span">Non voglio andare d'accordo; voglio andare, d'accordo?!" </span><span class="Apple-style-span"><i>(Caparezza)</i></span></span></p>Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-84004106087634915672009-05-21T16:47:00.047+02:002012-12-30T00:56:40.679+01:00Totemismo e ritualizzazione nevrotico ossessiva nel Sistema dell'Arte Contemporanea<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Precisazioni preliminari: la realtà della quale ci nutriamo è edificata su due colonne portanti, entrambe di ordine metafisico, immateriali: Dio e il Denaro.<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
- Il SAC (Sistema dell'Arte Contemporanea) ne è un riflesso, una minuscola porzione del più vasto Sistema <a href="http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/I/IL/illusionismo.html?q_search=illusionismo" target="_blank">illusionistico</a> che ha pervaso le nostre esistenze e che ha ormai esaurito la propria parabola e tuttavia è lasciato al suo posto -come per il cadavere della psicologa, nell'incipit del film <a href="http://www.youtube.com/watch?v=87pyPyG8eeI" target="_blank">"Ma che colpa abbiamo noi"</a>- a motivare le ragioni delle nostre azioni.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Maurizio Cattelan: <span style="font-style: italic;">Him</span>, 2001</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/ShVuJ_hdrqI/AAAAAAAADFM/QTbyGVMbDvM/s1600-h/him.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338294051267260066" src="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/ShVuJ_hdrqI/AAAAAAAADFM/QTbyGVMbDvM/s320/him.jpg" style="cursor: pointer; height: 320px; width: 187px;" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-weight: bold;"><br />Funzione e significati dell'opera d'arte</span></div>
<span style="font-weight: bold;"></span><br />
<span style="font-weight: bold;"></span>Il Sistema dell'Arte Contemporanea (acronimo: <span style="font-weight: bold;">SAC</span>) consiste in un sistema ritualizzato -consumato nei canali del Mercato- attraverso il quale funzione e significati vengono attribuiti all'opera d'arte a posteriori e indipendentemente dall'artista, dalle sue intenzioni e dal manufatto artistico stesso.<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Che l'opera d'arte all'origine non contenga alcun significato o che celi i suoi significati sotto insondabili metafore, che esso infine ostenti manifestamente il suo contenuto (anche anti-Sistema), non ha alcuna rilevanza per il SAC: all'oggetto artistico verrebbe in ogni modo sottratto qualsiasi significato originario, non solo dall'atto stesso della ritualizzazione, ma anche attraverso l'impalcatura teologica (critica d'arte).</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
In un'opera d'arte contemporanea funzione e significati appartengono e derivano esclusivamente dal SAC.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Raffaello Sanzio:<span style="font-style: italic;"><br /></span><span style="font-style: italic;">Lo sposalizio della vergine</span> 1504</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/ShVu2meJlFI/AAAAAAAADFc/tqc2TXLtDHw/s1600-h/raffallo.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338294817636586578" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/ShVu2meJlFI/AAAAAAAADFc/tqc2TXLtDHw/s320/raffallo.jpg" style="cursor: pointer; height: 320px; width: 219px;" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-weight: bold;">Inaccessibilità dell'opera d'arte</span></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il valore che il SAC attribuisce all'opera d'arte appartiene alla sfera magico-religiosa ed è posto ad un livello talmente elevato da riservarne l'accesso solo ai sacerdoti tra i più "illuminati" del nostro tempo; anche per questi alti sacerdoti è demarcato un limite ben definito: esistono infatti sfere di elevatezza mistica (si pensi alle opere del rinascimento) alle quali può accedere solo "<span style="font-style: italic;">l'idolo-mostro</span>" -come lo definisce Joseph Campbell, in <span style="font-style: italic;">Mitologia Creativa</span>- ovvero lo Stato.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
L'<span style="font-style: italic;">inaccessibilità</span> è una caratteristica propria del totemismo: lo stesso Freud identifica il tabù in ciò che è inaccessibile.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Un aspetto importante della ri-valorizzazione dell'opera attraverso i canoni rituali del SAC è che con essa si esclude la possibilità che un manufatto artistico possa contenere funzione e significato (per la collettività) quando esso venga a trovarsi al di fuori dei meccanismi rituali: non può darsi alcun valore e alcun significato se non attraverso le liturgie consumate nel SAC.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il SAC determina definitivamente l'idea stessa di arte, della sua funzione, del suo significato, così come della sua fruizione.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="color: #ffffcc; font-family: Verdana; font-size: 16px;">Jackson Pollock (1951)</span></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/Siod5sb2wsI/AAAAAAAADGs/dOH3E2BK7XY/s1600-h/articoli_pollock_05.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5344116784846258882" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/Siod5sb2wsI/AAAAAAAADGs/dOH3E2BK7XY/s400/articoli_pollock_05.jpg" style="cursor: pointer; height: 300px; width: 231px;" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-weight: bold;">Arruolamento dell'artista</span></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
L'artista dunque o è nel SAC -come produttore di icone per il culto- o non esiste affatto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il SAC provvede all'isolamento dell'artista e, al contempo, alla sua normalizzazione.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Dice Steiner: "<i>Il tabù riguarda: 1) tutti i meccanismi sociali di ubbidienza che abbiano un significato rituale; 2) gli specifici comportamenti restrittivi in situazioni pericolose. Si potrebbe dire che esso riguarda la sociologia stessa del pericolo, poiché vi rientrano anche: 3) la protezione degli individui che sono in pericolo; 4) la protezione della società dagli individui compromessi e quindi pericolosi."</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
P.S. - SAC è acronimo già adoperato e sta per "<span style="font-style: italic;">strategic air command"</span>, significato che potrebbe adattarsi al nostro SAC e al Sistema in generale, aggiungendo una sola lettera, ne verrebbe: SA<span class="Apple-style-span" style="font-style: italic;">F</span>C, ovvero strategic fried air command (comando strategico dell'aria fritta).</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
maggio 2009</div>
</div>
Franchttp://www.blogger.com/profile/03765730729731612503noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6896458490779907172.post-52366903798912426872008-10-26T21:00:00.068+01:002011-12-19T12:00:27.085+01:00Il volti del colore: dal timbro al tono, dalle materie prime ai contenuti culturali, dagli oggetti agli affetti. Breve fuga dalla gabbia di Newton.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Nelle nostre scuole di ogni ordine e grado i colori sono presentati ai ragazzi a partire dall'esperimento scientifico di fisica applicata di Newton (1665-6).<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-cmgMKE87UtU/TtoEtWuSbfI/AAAAAAAAF34/-6j6EQnj5yU/s1600/pink-floyd-bright-side.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="141" src="http://2.bp.blogspot.com/-cmgMKE87UtU/TtoEtWuSbfI/AAAAAAAAF34/-6j6EQnj5yU/s200/pink-floyd-bright-side.jpg" width="200" /></a><br />
Questo esperimento determina 6 colori [Newton ne aveva indicati romanticamente 7, in quanto avrebbero corrisposto alle 7 note della scala bachiana].<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
classificati in due gruppi: il primo è quello dei 3 primari <a href="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULcVSnQPI/AAAAAAAAC5I/n2flvtPqcKo/s1600-h/giallo.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261624321031749874" src="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULcVSnQPI/AAAAAAAAC5I/n2flvtPqcKo/s200/giallo.jpg" style="cursor: move; height: 39px; width: 20px;" /></a> <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULkE-ZgoI/AAAAAAAAC5Q/1fl1qg5I6L0/s1600-h/rosso.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261624454090949250" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULkE-ZgoI/AAAAAAAAC5Q/1fl1qg5I6L0/s200/rosso.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s1600-h/blu.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660299290290130" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s200/blu.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a> i quali, accoppiandosi nelle tre possibili combinazioni, danno luogo ai 3 detti secondari <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULy8zyP_I/AAAAAAAAC5g/a-RBD_6aR0E/s1600-h/arancio.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261624709596987378" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQULy8zyP_I/AAAAAAAAC5g/a-RBD_6aR0E/s200/arancio.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a> <a href="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUL5s_aPrI/AAAAAAAAC5o/_vQIY0qXqZE/s1600-h/viola.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261624825609862834" src="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUL5s_aPrI/AAAAAAAAC5o/_vQIY0qXqZE/s200/viola.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a> <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s1600-h/verde.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660957008395234" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s200/verde.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a>. Questa prima classificazione si arricchisce attraverso gli studi che scienziati e pittori hanno fatto a partire da Newton fino ad arrivare a noi. Una classificazione che definisce il bianco e il nero come <span style="font-style: italic;">non colori</span>, rappresentando il primo <span style="font-style: italic;">la luce</span> e il secondo la sua assenza.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Da un punto di vista pittorico e certamente non solo da questa prospettiva, è restrittivo affidarsi ad una visione così definita; di seguito mi appunto alcuni scarti di prospettiva per concepire, "vedere" e riclassificare i colori, seguendo fili, studi e osservazioni linguistiche, culturali, antropologiche, psicologiche, poetiche, terapeutiche ecc.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
</div>
<br />
<a name='more'></a><br />
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Cronologia della percezione:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Si è osservato che vi è una cronologia sensoriale e quindi culturale, delle diverse vibrazioni della luce. La prima percezione e quindi la prima cognizione che si ha dei colori è quella chiaroscurale che porta, per sintesi, a concepire in primis il bianco e il nero, solo secondariamente il rosso; seguono verde e giallo (o viceversa) e il blu; quindi arriverebbe la percezione delle "sfumature": bruno, grigio, viola ecc. Secondo questa prospettiva, una possibile classificazione vedrebbe 3 "primari" <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgLJVbu2I/AAAAAAAAC54/rqcvyT0Qii0/s1600-h/bianco.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261647115508759394" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgLJVbu2I/AAAAAAAAC54/rqcvyT0Qii0/s200/bianco.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgPZVJjqI/AAAAAAAAC6A/GkDdeAihLHw/s1600-h/nero.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261647188522012322" src="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgPZVJjqI/AAAAAAAAC6A/GkDdeAihLHw/s200/nero.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /> </span></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgV-08ZoI/AAAAAAAAC6I/bRlBE2eFI3Y/s1600-h/rosso.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261647301666694786" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUgV-08ZoI/AAAAAAAAC6I/bRlBE2eFI3Y/s200/rosso.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> e tre "secondari" <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s1600-h/verde.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660957008395234" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s200/verde.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUg-2j4WiI/AAAAAAAAC6Y/rWCj6C7yqiE/s1600-h/giallo.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261648003822279202" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUg-2j4WiI/AAAAAAAAC6Y/rWCj6C7yqiE/s200/giallo.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s1600-h/blu.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660299290290130" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s200/blu.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a>. Non è difficile notare come noi europei, e in generale gli occidentali, pur assorbendo la classificazione razionale derivante dall'indottrinamento scolastico, quando ci troviamo a diversificare attraverso l'uso dei colori una stessa famiglia di oggetti, partiamo proprio da questi 6 colori.</div>
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Identificazione coi materiali di derivazione dei coloranti:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Negli studi linguistici si possono ritrovare vocaboli che identificano un certo colore con la materia prima dalla quale, previa lavorazione, si ricava -o ricavava- il colorante. Da questo punto di vista i colori si avvicinano a quello che accade per il vino: la maturazione delle uve, la loro collocazione geografica, la lavorazione e la conservazione, determinano la natura del vino, così come le materie prime dei coloranti determinano questi ultimi; ed è accaduto che in un dato momento storico una determinata materia prima venisse meno, o fosse sostituita con un'altra più reperibile o a buon mercato.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RoLWybSKe1I/Tu8YAaKrF_I/AAAAAAAAGLU/o_uP2DVYrzY/s1600/Marro.12+043.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="http://4.bp.blogspot.com/-RoLWybSKe1I/Tu8YAaKrF_I/AAAAAAAAGLU/o_uP2DVYrzY/s320/Marro.12+043.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
L'importanza dei materiali dai quali derivano i coloranti e la loro diversa natura sono alla base della risolutezza con la quale ancora artisti come Leon Battista Alberti sconsigliavano caldamente di mescolare i colori fra loro alla ricerca di terzi timbri e di sfumature, arrivando a raccomandare di limitare perfino l'impiego del bianco e del nero nell'impasto per forgiare i volumi; questo determinava le campiture timbricamente piatte che si ritrovano ancora, per esempio, in un Pontormo ed è un fattore che ci ricorda tutto un inventario di artisti che adoperavano volutamente tinte "pure", fino ad arrivare ad un Mondrian.</div>
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Colore e oggetto:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Sempre attraverso gli idiomi si può osservare come sia naturale nominare e concepire i colori a partire dall'oggetto che riflette quel determinato timbro. Noi stessi -italiani- abbiamo l'arancio, il marrone, il viola e così via. L'oggetto e il colore si identificano e il colore prende così caratteristiche assai più ricche e determinate di quelle derivanti dalla concezione razionale dei colori "prismici". Se identifico un colore con il porpora, veste clericale, non solo non indicherò necessariamene quel timbro che noi conosciamo razionalmente, dal momento che non sempre la veste è di quel colore, ma potrei sentirne anche la consistenza e avrò legato il colore all'uso che di quell'oggetto se ne fa e all'ambito sociale nel quale si ritrova. Se indicassi il <span style="font-style: italic;">color mare</span>, è evidente che non potrei indicare -seppur convenzionalmente- un azzurro <span style="font-style: italic;">tout cour</span>, poiché il mio interlocutore potrebbe immaginare una grande gamma di grigi o i gialli dei sabbioni, di verdi, di blu intensi e così via. E, forse cosa più interessante e che ritroveremo più in la, percepirei un "colore liquido".</div>
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Carattere tonale del timbro:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Da ricerche antropologiche si è visto che esistono civiltà e popoli che non sentono il bisogno di diversificare e classificare le variazioni qualitative della luce, in quanto le concepiscono come variabili chiaroscurali. Personalmente da ragazzo, a partire dai 6 colori "prismici" e attraverso la suggestione della pittura di Rembrandt, avevo cercato di classificare i colori in maniera tale che mi aiutassero ad eliminare in modo permanente l'uso del bianco e del nero, utilizzando insomma i timbri in chiave tonale. Potrebbe risultarne una possibile classificazione, partendo dal più 'chiaro' dei tinbri per arrivare al più 'scuro', come segue: (bianco) <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUptQpCcKI/AAAAAAAAC6w/XruI034JgK4/s1600-h/giallo.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261657597190238370" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUptQpCcKI/AAAAAAAAC6w/XruI034JgK4/s200/giallo.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUpwk_cUCI/AAAAAAAAC64/XXKPE2guo2U/s1600-h/arancio.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261657654192525346" src="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUpwk_cUCI/AAAAAAAAC64/XXKPE2guo2U/s200/arancio.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> [<a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUp07MYVgI/AAAAAAAAC7A/9FgDPZ-qqMo/s1600-h/rosso.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261657728871847426" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUp07MYVgI/AAAAAAAAC7A/9FgDPZ-qqMo/s200/rosso.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> e <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s1600-h/verde.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660957008395234" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsw08G--I/AAAAAAAAC7w/8jJot_U-5yc/s200/verde.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a>] <a href="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUp73r7iCI/AAAAAAAAC7Q/pQuRUm5MPMc/s1600-h/viola.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261657848189519906" src="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUp73r7iCI/AAAAAAAAC7Q/pQuRUm5MPMc/s200/viola.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <span class="Apple-style-span" style="color: black;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s1600-h/blu.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261660299290290130" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQUsKiv5J9I/AAAAAAAAC7o/QFj6d4ZUcxw/s200/blu.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></a> </span>(nero). Dei tre primari il rosso, dal punto di vista tonale, è il mediano, ma il verde gli si sovrappone, avendo vibrazioni tanto del giallo quanto del blu. Non è un caso forse che in alcune lingue un unico vocabolo può indicare, a seconda dei casi, rosso o verde, ed è facile constatare come, riducendo una foto a colori in scala di grigi, i due colori (il rosso e il verde) si ritrovino mediamente nella stessa gamma.</div>
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Colori freschi e colori secchi:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il lucido e l'opaco, l'umido e il secco, hanno modi assai diversi di rifrangere la luce. Anche in questo caso si è potuto constatare che vi sono in alcuni idiomi vocaboli che indicano specificamente gli uni e gli altri, a prescindere dalla qualità timbrica astratta da noi colta razionalmente della luce. Sarebbe sufficiente osservare il fenomeno dell'arcobaleno, che è prodotto, appunto, da microparticelle di acqua, elemento traslucido per eccellenza.</div>
<ul>
<li><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Significato psicologico ed uso terapeutico:</span></span></li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
La luce è energia e i colori costituiscono la risultante ottica della qualità e quantità di questa energia che le molecole costituenti un determinato oggetto assorbono e/o rifrangono. Al di là della cromoterapia è certo che vi sono colori calmanti e colori eccitanti e noi, in maniera spontanea, facciamo uso di queste proprietà.<br />
Seguendo le risposte emotive ai colori, questi ultimi possono essere classificati in due grandi famiglie: i <span style="font-weight: bold;">colori </span><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">attivi</span> </span><a href="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4X5GVkoI/AAAAAAAAC74/R3ghQrlG0w4/s1600-h/rosso.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261673722767839874" src="http://4.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4X5GVkoI/AAAAAAAAC74/R3ghQrlG0w4/s200/rosso.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4aqYA5fI/AAAAAAAAC8A/ydVpKBkUq8k/s1600-h/arancio.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261673770355058162" src="http://2.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4aqYA5fI/AAAAAAAAC8A/ydVpKBkUq8k/s200/arancio.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4dc9oPbI/AAAAAAAAC8I/rN_HAG0Xvp8/s1600-h/giallo.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261673818294336946" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4dc9oPbI/AAAAAAAAC8I/rN_HAG0Xvp8/s200/giallo.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a>, che sono i colori "salienti", caldi, esaltanti, eccitanti, provocanti ... e i <span style="font-weight: bold;">colori </span><span style="font-style: italic; font-weight: bold;">passivi</span> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4t2NENvI/AAAAAAAAC8Q/lQmkDYJCSQA/s1600-h/blu.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261674099947878130" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU4t2NENvI/AAAAAAAAC8Q/lQmkDYJCSQA/s200/blu.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU5MnUBuTI/AAAAAAAAC8Y/47Wm2iqKzzs/s1600-h/viola.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261674628526487858" src="http://3.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU5MnUBuTI/AAAAAAAAC8Y/47Wm2iqKzzs/s200/viola.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a>, rientranti, freddi, calmanti, attraenti, rilassanti... Il <a href="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU6RZOs6pI/AAAAAAAAC8g/nZVtOXTWjBo/s1600-h/verde.jpg"><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5261675810157030034" src="http://1.bp.blogspot.com/_bWBUI-ci2cc/SQU6RZOs6pI/AAAAAAAAC8g/nZVtOXTWjBo/s200/verde.jpg" style="cursor: pointer; height: 39px; width: 20px;" /></span></a>, in questa particolare classificazione, risulta neutro.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Vi è molto di più sull'indagine di questo aspetto dei colori e proprio per l'interesse particolare ch'esso riveste è preferibile riportare alcuni testi integrali relativi a studi di marcato rilievo...<br />
<ul style="text-align: left;">
<li><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">L'arcobaleno e il processo di crescita:</span></b></li>
</ul>
</div>
<div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Da un articolo di <b>Leonardo Marleta</b> e <b>Paola Pacifico</b> (<i>quando il corpo ascolta i colori</i>) apparso su Riza psicosomatica del maggio 1983:</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
"I colori scuri, dal viola all'azzurro, vengono vissuti come simbolo del mondo interiore che preme per venir fuori dal buio. I colori solari, che vanno dal giallo al rosso, diventano simbolo dell'azione concreta nel mondo, dell'incontro con gli altri. Dal buio dell'inconscio alla luce della coscienza. Nell'ordine dell'arcobaleno il viola diventa la fase dell'insorgere del desiderio interno, nascosto; il blu, l'urgenza di esprimersi; l'azzurro, la capacità di ascoltare questa urgenza che preme dentro. Quando capacità ed aspirazione si incontrano si da l'avvio ad una completezza che porta alla crescita con il verde. Per non disperdersi negli elementi del contesto ambientale si sviluppa la capacità di selezionare, rappresentata dal giallo; Il muoversi su un binario giusto, sul percorso da compiere, viene agevolato dall'arancio; La realizzazione pratica di questo percorso diventa rosso, simbolo dell'azione, del vivere pienamente, con tutto il corpo, ciò che è ormai maturo per essere vissuto. Viola-blu-azzurro come simboli di uno stadio potenziale non espresso in analogia alla parte notturna, l'urgenza dei bisogni e dei desideri; gialllo-arancio-rosso come simbolo della parte diurna, la luce del giorno il movimento dell'azione. L'inconscio i colori freddi, la coscienza i colori caldi, il verde come punto di equilibrio."</div>
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<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<b>Prima del viola il nero, dopo il rosso il bianco:</b></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<b></b>"Se sotto l'abito nero si indossa la serie degli abiti rappresentanti nell'ordine i colori dell'arcobaleno, il liberarsene, abito dopo abito, fa rivivere il processo simbolico della crescita, dal viola al rosso, per poi arrivare, in fine, al bianco che è si la trascendenza, ma dopo aver vissuto tutte le tappe del percorso.</div>
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<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
L'oro, dello stadio ultimo del saper vivere simultaneamente il sentire e il capire (...) per coloro che sanno far vivere il proprio arcobaleno interiore."<br />
<ul style="text-align: left;">
<li><b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">I colori secondo Epifanio</span></b></li>
</ul>
Il colore buono è il bianco, perché rimane fedele, il resto si ribella:<br />
il grigio si intristisce e butta acqua<br />
il viola scappa al tramonto<br />
il nero si fa nero<br />
il rosso dura mica<br />
il giallo brucia tutto<br />
e l'azzurro costa caro:<br />
a fare il cielo ce ne vuole mica solo un tubetto.<br />
<i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=DQ7FVuAx2e4&feature=related">Epifanio (Antonio Albanese)</a></i></div>
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